sabato 20 aprile 2024

“ARIA DI SAN DANIELE 2024” LA GRANDE, BELLA E SAPORITA MANIFESTAZIONE PER DEGUSTARE UNA DELLE GRANDI ECCELLENZE ITALIANE.

 


Molti cibi deliziosi che allietano la nostra vita iniziano con la lettera “P” come Pizza, Patatine, Pasta, Panini, Polenta, Pomodoro, Pompelmo, Piadina, Pancetta, Panettone, Panna, Prugne, Pâté, Pere, Parmigiano, Prosciutto.

Quando si vuol approfondire l’argomento su un prodotto magnifico e speciale come il Prosciutto vengono subito in mente le eccellenze Italiane come il “Prosciutto di San Daniele”.

Il Prosciutto di San Danielenasce esclusivamente aSan Daniele del Friuli”.

La bellissima e accogliente Regione Friuli-Venezia Giulia è ubicata all’estremità nord-orientale del Territorio Italiano dove occupa una superfice di 7.845 chilometri quadrati. La Regione nasce dall’unione di due Territori storico-geografici particolari, divisi dalla foce del Fiume Timavo (o Recca) che scorre tra Croazia, Slovenia e Italia: il Friuli, la parte più vasta, è la Zona della Venezia Giulia rimasta all’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Le Terre del Friuli-Venezia Giulia sono uno scrigno dove si racchiudono straordinarie bellezze naturali che vanno dalle Spiagge alle Montagne, dalle Rocce Carsiche a quelle Dolomitiche, Colline e Lagune, Resti dell’Antica Civiltà Romana, Borghi, Castelli e Città d’Arte, Fiumi, Laghi e Isole. Accanto a tutte queste infinite bellezze il Territorio in questione ha anche un’offerta Enogastronomica di altissimo livello che si abbina alla perfezione con la grande e affabile accoglienza delle sue Genti.

Al Centro del Friuli, arroccato a 252 m. s.l.m. su di una dolce Collina che domina la pianura circostante, c’è proprio l’antica Cittadina di “San Daniele del Friuli” (circa 8.000 Abitanti), rientrante nell’E.D.R. (Enti di Decentramento Regionale, istituiti nel Novembre 2019) di Udine. I 35 chilometri quadrati del Territorio Comunale si trovano al centro dell’anfiteatro morenico, cioè il complesso di morene (sedimenti) costituito dai detriti rocciosi trasportati a valle dal lento ma incessante moto di scivolamento per gravità di un Ghiacciaio, tali depositi formano degli archi concentrici lungo la parte frontale dello smottamento e vengono alla luce quando il ghiaccio si ritira per ragioni climatiche.

San Daniele del Friuli” è famosa nel Mondo per dare i natali a quel mitico prodotto denominato “Prosciutto di San Daniele” che qui veniva realizzato, in modo simile, già in Epoca preromana quando grazie all’uso del sale si conservavano le carni di maiale.

Il “Prosciutto di San Daniele” come noi lo conosciamo nasce nel 1961 grazie a un gruppo ristretto di Produttori, validi Imprenditori e Personalità di rilievo della Comunità di San Daniele del Friuli, che costituirono il “Consorzio del Prosciutto di San Daniele”.

Il “Prosciutto di San Daniele” è un prosciutto crudo stagionato riconosciuto dal 1970, dallo Stato Italiano con la legge n. 507, come prodotto a “Denominazione di Origine” (D.O.) e dal 1996, dall’Unione Europea, come prodotto a “Denominazione di Origine Protetta” (D.O.P.). 

Il “Prosciutto di San Daniele” viene prodotto solo ed esclusivamente a San Daniele del Friuli, e nella sua produzione non viene utilizzato nessun tipo di additivo o conservante.

Oggi il Consorzio associa i 31 Produttori del “Prosciutto di San Daniele” e detiene il Disciplinare di Produzione, vigilando sulla sua corretta applicazione, oltre a tutelare il Marchio affinché non vi siano abusi o usi illegittimi del nome, del marchio stesso e della D.O.P. in tutte le sue prerogative. Inoltre, promuove e valorizza la conoscenza e la diffusione del “Prosciutto di San Daniele” ed è impegnato nell’attuare iniziative per il perfezionamento e il miglioramento qualitativo, attraverso servizi di assistenza e consulenza per i Soci Produttori.

Il “Prosciutto di San Daniele” viene artigianalmente realizzato con solo due ingredienti: cosce di suino Italiano super selezionate e sale marino secco di alta qualità. Ma fondamentale è la Stagionatura (minimo 16 Mesi) che avviene grazie al particolare microclima di San Daniele del Friuli dove si creano condizioni uniche e irripetibili. Qui i venti freddi provenienti dalle Alpi Carniche si incontrano con le brezze dell’Adriatico, in un ambiente dove l’umidità e la temperatura sono regolate dalle acque del Fiume Tagliamento.

Le cosce di suino provengono dagli oltre 3.000 Allevamenti ubicati nelle Regioni del Centro-Nord Italia (Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo). I suini, selezionati tra quelli di Razza Pesante Italiana (Large White, Landrace e Duroc) e strettamente controllati, sono alimentati con cereali nobili e siero di latte e allevati con metodi che rispettano il loro benessere; al momento della macellazione devono pesare mediamente 160 chilogrammi e avere almeno nove mesi di vita.

Le cosce arrivano a San Daniele del Friuli, dove vengono sottoposte a un controllo preliminare di conformità, entro quarantotto ore dalla macellazione e devono avere un peso non inferiore ai 12 chilogrammi. Le prime fasi di lavorazione si svolgono tutte all’interno dei Prosciuttifici aderenti al Consorzio e comprendono: il raffreddamento (per favorire la perdita di umidità) e la rifilatura; la salatura, in cui le cosce rimangono coperte di sale per un numero di giorni pari al loro peso; la pressatura, che permette di far penetrare al meglio il sale e di conferire alle cosce la tradizionale forma a chitarra; il riposo, periodo che dura fino al quarto mese dall’inizio della lavorazione in cui le cosce rimangono a riposo in appositi spazi climatizzati.

Terminato il periodo di riposo, le fasi che seguono sono: il lavaggio e l’asciugamento; la “sugnatura”, che prevede l’applicazione di un impasto (la sugna) a base di farina di riso e grasso sulla porzione non coperta dalla cotenna per mantenerla morbida; la stagionatura, che si prolunga fino al compimento del sedicesimo mese dall’inizio della lavorazione; la marchiatura, per la quale l’organo di controllo, l’Istituto Friuli Controllo Qualità (I.F.C.Q.) e Certificazioni verifica la rispondenza dei prosciutti ai requisiti prescritti dal Disciplinare.

Solo i Prosciutti che rispettano tutti i parametri sono Certificati e su di essi viene impresso a fuoco ilMarchio del Consorzio”. Durante l’intera lavorazione vengono effettuati i tradizionali e accurati controlli periodici che monitorano l’evoluzione del prodotto, tra cui la puntatura con l’osso di cavallo e la battitura, ovvero la percussione della cotenna.

Il “Prosciutto di San Daniele” presenta molti segni distintivi che lo contraddistinguono e lo differenziano: lo Zampino che, oltre mantenere inalterata l’integrità biologica della coscia, agevola il drenaggio dell’umidità, il Marchio a Fuoco del Consorzio impresso sulla cotenna costituito dalla Denominazione in forma circolare, dalla stilizzazione del prosciutto con le lettere “SD” al centro e dal Codice Numerico di Identificazione del Produttore, il Tatuaggio dell’Allevamento (ovvero un codice alfanumerico costituito dalla sigla della Provincia in cui si trova l’allevamento), il Numero Identificativo dell’Allevamento e una Lettera che indica il Mese di nascita del suino. A tutto ciò si aggiunge il segno del Macello, un timbro a fuoco che riporta la sigla “PP” e il Codice Identificativo del Macello, composto da una lettera e da due cifre, oltre al Sigillo di Inizio Lavorazione, composto dalla sigla D.O.T. (Denominazione di Origine Tutelata) e dalla Data che ne indica l’inizio.

La Produzione delProsciutto di San Daniele” D.O.P. nel 2023 è stata pari a 2.590.000 cosce lavorate nei 31 stabilimenti provenienti dai 44 Macelli che hanno trasformato la materia prima proveniente dai 3.510Allevamenti di suini Italiani”. La produzione di “Prosciutto di San Daniele” D.O.P. “preaffettato in vaschetta” è stata 21,3 milioni di vaschette certificate pari a 407.000 prosciutti. Il Fatturato totale è stato di circa 360 milioni di euro e la quota di Export rispetto alla produzione complessiva è stata pari al 19%, con oltre 3 milioni di chilogrammi di prodotto indirizzato al Mercato Extra Italiano. La quota maggiore è andata al Mercato Europeo e in altri Paesi come Stati Uniti, Brasile, Canada e Giappone.

Il “Prosciutto di San Daniele” è un’ottima fonte di proteine nobili, di vitamine, in particolare B1, B6 e PP, e di sali minerali, soprattutto fosforo, zinco, rame, ferro e potassio; fra i grassi prevalgono quelli monoinsaturi. Per il suo alto valore nutrizionale e la sua facile digeribilità, è indicato in qualsiasi tipo di dieta, anche in quelle ipocaloriche e di sportivi, bambini e anziani.

Tagliare una fetta sottile di “Prosciutto di San Daniele” è vera poesia, il suo colore rosso-rosato nella parte magra e bianco candido nel grasso di contorno e nel grasso intramuscolare, già alla vista incanta. Delizioso e gentile il profumo, si possono individuare sfumature tostate, di crosta di pane, note di frutta secca e malto d’orzo. Il sapore è vellutato, la sapidità leggera, gli aromi sono tipici della carne stagionata, la consistenza è avvolgente, morbida, non unta e si scioglie delicatamente.

Il “Consorzio del Prosciutto di San Daniele” sponsorizza e realizza annualmente molti Eventi ma sicuramente quello che da diversi anni è diventato il più importante e coinvolgente è il TourAria di San Daniele”.

Aria di San Danieleè il suggestivo viaggio itinerante che porta attraverso l’Italia le straordinarie qualità di uno dei principali prodotti gastronomici del Made in Italy : il “Prosciutto di San Daniele”. L’Evento, giunto nel 2024 alla “Settima Edizione” dopo i grandi successi degli anni precedenti, partirà il 6 Maggio da Milano e farà tappa nei 6 Mesi successivi in varie Città d’Italia come Torino, Genova, Roma, Napoli, Bari e altre ancora. Anche quest’anno il calendario è ricchissimo di appuntamenti, grazie a incontri che avranno luogo in una serie di locali super selezionati, come Ristoranti, Enoteche e Osterie, per promuovere e presentare il “Prosciutto di San Daniele DOP” ai consumatori e agli operatori del settore.

La grande novità di “Aria di san Daniele 2024” è rappresentata dall’inedita interazione tra il prodotto e il Locale che ospita la Tappa del Tour. Infatti oltre alla degustazione gratuita di prosciutto, come sempre fatto, sarà infatti possibile partecipare ad appuntamenti e cene a tema, gustare piatti a base di “San Daniele DOP” e provare nuovi abbinamenti con drink e vini selezionati specificatamente per esaltare al meglio le peculiari caratteristiche del “Prosciutto di San Daniele”.

Mario Emilio Cichetti, Direttore Generale del Consorzio, ha affermato: “Aria di San Daniele è un Format che il Consorzio ha ideato con l’obiettivo di far conoscere e apprezzare i valori del San Daniele DOP attraverso uno dei canali più interessanti e dinamici in Italia, quello della Ristorazione. Il Tour, avviato per la prima volta nel 2017, ha generato nelle prime sei edizioni oltre 250 bellissime serate visitando altrettanti selezionati locali e incontrando oltre 40.000 consumatori.

Tutte le informazioni sulla tipologia delle serate e le modalità di prenotazione delle tappe di Aria di San Daniele 2024 sono disponibili sul Sito Eventi del Consorzio del Prosciutto di San Daniele.

Da una Tradizione secolare nasce un’eccellenza Italiana semplicemente unica e magnifica ilProsciutto di San DanieleeAria di San Daniele 2024è la grande, bella, saporita e imperdibile occasione per poterlo degustare.

https://prosciuttosandaniele.it/

https://www.youtube.com/watch?v=XT7GUFM9QYU


San Daniele del Friuli (Foto PDSD)

Una Vista del Fiume Tagliamento (Foto PDSD)

"Prosciutto di San Daniele": Una Delizia (Foto PDSD) 

La Stagionatura..... (Foto PDSD) 

La Marchiatura..... (Foto PDSD) 

"Prosciutto di San Daniele" in Vaschette Certificate (Foto PDSD)

Il Direttore del Consorzio Mario Emilio Cichetti (Foto PDSD)

"Aria di San Daniele 2024": La Festa (Foto PDSD) 

"Prosciutto di San Daniele": Semplicemente un Mito (Foto PDSD) 

Una Grande, Bella e Saporita Manifestazione (Foto PDSD) 

giovedì 11 aprile 2024

AZIENDA VITIVINICOLA “LA REGOLA”: ECCEZIONALE DEGUSTAZIONE DI ANNATE VECCHIE E UNA IMPORTANTE NOVITÀ.

 


Riparbella è un piccolo (circa 1.600 abitanti) Comune Toscano in Provincia di Pisa. Il suo Territorio è ubicato nello splendore della campagna collinare della Val di Cecina, nell'Alta Maremma (o Maremma Settentrionale) storicamente conosciuta come Maremma Pisana. Il Toponimo si trova per la prima volta citato nel 1034, proprio come “Riparbella”, in una bolla di Guido Vescovo di Volterra. Probabilmente il nome deriva dal Latino Ripa Albella” (Riva Bianca) visto il biancore delle terre tufacee e sabbiose del luogo.

Riparbella è dolcemente adagiata sulle pendici meridionali del Poggio di Nocola (569 m. s.l.m.) e a differenza degli altri Paesi della zona non ha una forma tondeggiante ma si è sviluppata lungo la strada sul crinale di un dorso collinare. Il Centro Storico di origini Medioevali è sorto intorno al Castello circa nell'anno 1000 per opera dei Conti Della Gherardesca.

Nel 1157 Riparbella, in seguito a lasciti testamentari, entrò nel patrimonio dell'Arcivescovado Pisano, ma nel 1406, durante l'assedio di Pisa da parte della Repubblica Fiorentina, diventò dominio di Firenze. Tra il 1494 e il 1508 il Borgo si liberò dai Fiorentini. Nel 1635 il Granduca di Toscana Ferdinando II de' Medici elesse Riparbella, e altri territori fino al mare, a Marchesato concedendolo al Nobile Veronese Andrea Carlotti; nel 1737 i suoi successori passarono il Titolo di Marchese di Riparbella e Cecina a Carlo Lorenzo Ginori che lo tenne fino alla fine del XVIII Secolo.

Nel verdeggiante Comune di Riparbella il Fiume Cecina percorre gli ultimissimi chilometri prima di sfociare in mare. Questa è l’antica Terra degli Etruschi dove i ritrovamenti nella “Necropoli di Belora”, ci ricordano, che fin dal VII Secolo a. C., il legame tra uomini e Vino qui è una costante millenaria.

Percorrendo, per circa 6 km., la Strada Regionale 68, che nasce dall’Aurelia, all’altezza di Cecina (San Pietro Palazzi), in Provincia di Livorno, e che si dirige verso Volterra (PI) e oltre, si arriva alla Cantina dell’Azienda Vitivinicola “La Regola” situata in Località Altagrada. La Tenuta La Regola” nasce, alla fine del XIX Secolo, quando la Famiglia Nuti acquistò un piccolo appezzamento di terreno con un Toponimo conosciuto nelle carte del Catasto di Firenze fin dal 1700 proprio come “La Regola”. L’acquisto di tale terreno venne fatto al fine di produrre del Vino e dell’Olio Extravergine di Oliva genuino per uso Familiare. Negli anni successivi venne realizzata anche una piccola Cantina sotto casa denominata “Cillieri” e si avviò una piccola produzione iniziata con una trentina di damigiane. Passarono alcuni decenni e la produzione aumentava sia in quantità che in qualità.

Dopo l’appassionata gestione delle Vigne del Bisnonno Corrado, del Nonno Nilo e del Babbo Rolando, nel 1990, quando Luca Nuti si laureò in Agraria, si decise di trasformareLa Regolain una Azienda Vitivinicola vera e propria. Vennero piantati nuovi Vigneti e imbottigliati i primi Vini. A Luca Nuti si deve lo sviluppo dell’Azienda, a partire dalla grande cura e amore con cui segue tutto il processo di filiera: i Terreni, le Vigne, la Vendemmia, la Vinificazione, l’Imbottigliamento. Dal 2000 anche l’Avvocato Flavio Nuti, fratello di Luca, con un Master in Economia Aziendale ed esperto Sommelier, è entrato attivamente in Azienda occupandosi della parte Amministrativa, del Marketing e dei Rapporti Commerciali, sia in Italia che nel Mondo.

Il Podere “La Regola” è ubicato in un Territorio con un microclima particolarmente favorevole grazie alla protezione collinare boschiva di cui gode e alla vicinanza del mare. Il terreno è costituito prevalentemente da sabbie plioceniche ricche di fossili di conchiglie, con una importante percentuale di argilla. Un terreno drenante con una stratificazione di rocce e minerali ricche di ferro e un’esposizione solare dei filari di vite a sud-sud est che favorisce una maturazione ottimale delle uve consentendo di ottenere vini eleganti e di struttura con notevole persistenza. L'Azienda, al momento, possiede 25 Ettari di Vigneti, divisi tra pianura (50 m. s.l.m.) e collina (100 - 200 m. s.l.m.), allevati in parte a “cordone speronato” in parte a “guyot”, con una densità di viti che va da 4.000 a 7.500 ceppi per ettaro. Le coltivazioni sono interamente realizzate con il metodo dell'Agricoltura Biologica grazie a un rigoroso percorso di conversione conclusosi nell'anno 2015.

Nel Mese di Ottobre del 2016, con una grande festa, è stata inaugurata la Nuova grande Cantina.

La bella struttura del “Centro Aziendale La Regola” (non è solo Cantina) è frutto di un grandissimo impegno, non solo economico, dei Fratelli Nuti che hanno fortemente voluto e realizzato in due anni. L’edificio, di colore verde, che s’inserisce perfettamente e delicatamente nel contesto paesaggistico, con una configurazione moderna di sostenibilità ambientale ed energetica, è stato progettato e realizzata dall’Architetto Trentino Sergio Scienza (classe 1968) specializzato proprio nella costruzione di Cantine. Gli interni sono stati invece curati dall’Architetto Pisano Giorgio Balestri che, in maniera sobria, accogliente ed elegante (colori caldi e materiali ecologici), ha allestito gli spazi per i visitatori, per le degustazioni, per la vendita, i salotti e la grande Sala Convegni. Molto ampi anche tutti gli spazi dedicati alla Cantina in senso stretto, alla Barricaia e al Magazzino di Stoccaggio.

Per amore dell’Arte e per celebrare ancor di più la “Terra degli Etruschi”, i Fratelli Nuti hanno voluto che il loro amico, l’Artista Internazionale Stefano Tonelli (nato, nel 1957, nel vicino Comune di Montescudaio, perfetto conoscitore di questa realtà), trasformasse la loro Barricaia in qualcosa di più fascinoso, in un Progetto intelligentemente denominato “A Regola d’Arte”. Dopo cinque mesi di accurato lavoro è nato “Somnium” (il sogno del Vino e della sua gestazione) una grande opera, sulle pareti della Barricaia, di ben 46 metri lineari per 4 di altezza. Sul fondo dell’opera, alla fine dello spazio, si staglia un “Grande Pianeta” (il Pianeta della nostra Umanità).

L’Umanità è valore fondamentale al PodereLa Regola”, un concetto rafforzato anche in una mega scritta a lettere cubitali, “Restiamo Umani”, posta in giardino, che si può leggere affacciandosi dalla grande e panoramica Terrazza.

Da notare che la Cantina de “La Regola” è stata premiata dall’ United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization (UNESCO) e dal Touring Club Italiano per il suo particolare inserimento in armonia con l’ambiente circostante.

Nella nuova struttura non manca una moderna Cucina che è il fulcro di un altro progetto importantissimo: “La Regola degli Chef”. Nel progetto “La Regola degli Chef” sono state sviluppate molte iniziative enogastronomiche tra cui spicca, nel Marzo del 2017, la pubblicazione del bellissimo Libro: “La Regola degli Chef - La Cultura Enogastronomica Diventa Arte”. L’elegante pubblicazione (80 pagine di preziosa carta lucida) è in grande formato cm. 34,5 x 24,5, con copertina rigida e sovracopertina.

Nel Libro dopo una breve introduzione dedicata alla Storia dell’Azienda seguono grandi e bellissime foto della stessa che continuano anche dopo un’altra breve descrizione del Territorio. Si arriva così al cuore del libro “Il Cibo e il Vino per Comunicare”. Una raccolta di preziose ricette, realizzate da 22 famosissimi e super premiati Chef, di volta in volta abbinate ai buoni Vini dell’Azienda, il tutto arricchito sempre da realistiche foto. Per ogni Chef c’è anche una bella introduzione ai rispettivi Ristoranti. Seguono le Schede dei Vini, dei Distillati e degli Oli, tutti i prodotti Biologici del PodereLa Regola”. La parte finale del Libro è dedicata all’Architettura e all’Arte, due “musedi Casa, come già descritto, al Podere La Regola”.

Tra i molti Progetti La Regola” ha promosso anche un Concorso Letterario, “La Regola della Letteratura” con oltre 60 elaborati provenienti da tutta Italia e ha coinvolto gli appassionati di vino e di scienza, con il progetto “Human Pleasure” dove l’ascolto degli strumenti ad Alta Fedeltà è stata coniugata con la degustazione dei loro vini.

La Regolaè piacevole accoglienza a tutto tondo dalle Degustazioni fino all’Agriturismo.

Nell’Azienda VitivinicolaLa Regola” alla coltivazione di vitigni autoctoni, come il “Sangiovese” e il "Vermentino", si affiancato i vitigni Francesi a bacca bianca e rossa tra i quali spicca il “Cabernet Franc” (100%) che costituisce l'uvaggio del loro Vino Rosso più importante: il Cru La Regola”.

La Loro produzione è fatta di Vini Bianchi, Rossi, Rosati e Bollicine oltre a un Passito, la Grappa (sei mesi in barrique) e l’Olio Extravergine di Oliva. A tutto ciò si aggiunge la Linea dei Vini denominataSomnium - I Vini degli Etruschi”: una selezione di vini dalle etichette vivaci e dal taglio moderno che esprimono al meglio le linee della cantina come costruzione che evidenzia una particolare e inconsueta capacità di mimetizzarsi in costante equilibrio con il paesaggio che la circonda.

Recentemente sono stato invitato all’Azienda Vitivinicola La Regola per una particolare degustazione di Annate Vecchie del loro Vino BiancoLauro” (Costa Toscana Bianco IGT) e per la presentazione di una importante novità.

L’interessantissima ed eccezionale verticale del Bianco IGTLauro” era composta dalle annate: 2002 - 2005 - 2007 - 2011 - 2017 - 2019 - 2020. Da sottolineare che il VinoLauro” nell’Annata 2002 fu realizzato con Uve di Chardonnay (50%) e Sauvignon Blanc (50%) in tutte le altre Annate il Blend è stato di Chardonnay e Viognier sempre al 50%. Ognuno dei Vini degustati mi ha colpito per le sue specifiche positive caratteristiche visive, olfattive e sensoriali, soprattutto considerando le annate più vecchie (2002 e 2005) che stupiscono per la favorevole maturazione avvenuta negli anni, una longevità davvero pregevole che dimostra la giusta tecnica di vinificazione scelta dall’Azienda.

Dopo la speciale verticale diLauro”, Luca Nuti con il Figlio Nicolò (classe 1998) e Flavio Nuti con i Figli Valentino (classe 1995, che dal 2018 opera come Enologo Aziendale) e la giovanissima Vittoria (classe 2000), con il supporto dell’Enologo Consulente Luca Rettondinisono stati orgogliosi di presentare un’importante novità, il nuovo Vino dell’Azienda: "La Regola Costa Toscana Bianco IGT 2021".

La RegolaCosta Toscana Bianco IGT 2021, prodotto in circa 3.000 bottiglie, è Blend di Chardonnay e Sauvignon Blanc al 50%, un uvaggio che ha dato dimostrazione essere il più adatto al fine di ottenere un vino di buona complessità aromatica e longevità.

Per questo nuovo grande Vino Bianco dopo una selezionatissima cernita manuale delle uve e una pressatura soffice, il mosto effettua la fermentazione alcolica separatamente per i due vitigni sia in Anfora sia in speciali Barriques di Rovere Francese di primo e di secondo passaggio. L’affinamento continua negli stessi vasi vinari sulle fecce fini con continui “bâtonnage”, senza fermentazione malolattica per preservarne la freschezza. L’affinamento in totale dura circa 8/10 Mesi, al termine dei quali, dopo l’assemblamento in tini di acciaio, il Vino riposa in bottiglia per almeno altri 12 Mesi prima della commercializzazione che in questo caso avverrà a fine Aprile 2024 dopo la presentazione ufficiale al “Vinitaly”, la più importante Fiera Italiana del Vino e dei Distillati.

Il nuovo Vino Bianco La Regola 2021” si presenta con un bel colore giallo dorato brillante, ha intensi profumi decisamente floreali e fruttati, un Vino che in bocca manifesta tutta la sua elegante ricchezza e la sua equilibrata sapida freschezza, piacevolissima la persistenza.

Il Servizio Vini è stato effettuato con grande attenzione e professionalità dai Sommelier Sabino Caroti e Ilenia Bai della Delegazione F.I.S.A.R. Le Due Valli.

Dopo una giornata così intensa che mi ha coinvolto anche con il gustoso pranzo in cui sono state assaggiate molte altre buone bottiglie dell’Azienda, mi sono congedato ricevendo in regalo una prestigiosa “Bottiglia N. 1 del Costa Toscana Bianco IGT 2021 La Regola”.

Non mi resta che concludere con le parole di Luca Flavio Nuti: “Abbiamo investito moltissimo nella nostra Azienda avendo in mente due obbiettivi ben precisi, valorizzare le nostre produzioni e, allo stesso tempo, mantenere un costante e bilanciato equilibrio con il paesaggio. Territorio, natura e umanità sono i principi su cui si sviluppa, da ormai cinque generazioni, la filosofia de La Regola: da questo nascono tutte le nostre Regole”.

https://www.laregola.com/

https://www.youtube.com/watch?v=ntE5WNQ3vr0


Azienda "La Regola" Riparbella (PI): Vista Esterna (Foto LR)

Una Vista della "Cantina"

Una Vista della "Barricaia" (Foto La Regola)

"Lauro": Tutto Pronto per la Verticale delle Vecchie Annate

 I Sommelier Sabino Caroti e Ilenia Bai

"Lauro": Le Vecchie Annate Degustate

Nicolò, Luca, Rolando, Flavio e Valentino Nuti (Foto La Regola)

Vittoria Nuti

 "La Regola Bianco 2021" la Prestigiosa Bottiglia n.1

Giorgio Dracopulos con la Bottiglia n.1 "La Regola Bianco 2021"

sabato 6 aprile 2024

AL NUOVO “WANDA CAFFÈ” DI FIRENZE LE GOLOSITÀ PREPARATE CON GRANDE PASSIONE DALLA BRAVISSIMA CHEF ENRICA DELLA MARTIRA.



Fabrizio Caramagna (Torinese classe 1969), notissimo Scrittore e Studioso di Aforismi (si definisce «un ricercatore di meraviglie»), sulla magnifica Città di Firenze ha scritto: “Pitture, statue, bronzi, chiese, marmi antichi, musei, gallerie… a Firenze l’arte ha spinto se stessa al suo estremo limite di grandezza, raggiungendo una bellezza e una spiritualità che è raro trovare in altre città”.

Firenze infatti oltre a essere il Capoluogo di quella fantastica e bellissima Regione denominata Toscana è anche uno straordinario concentrato storico/culturale a cielo aperto che tutto il mondo ammira.

Una delle bellezze storico/architettoniche Fiorentine più fascinose sono le possenti mura che la cingono e le sue porte, strutture in parte ancora visibili e ben conservate. L’antica cerchia difensiva della Città, nata con la Città stessa, conta ben sei tracciati diversi. Una delle porte della cinta muraria Fiorentina più bella e maestosa èPorta San Frediano”.

Porta San Frediano” è ubicata nel Quartiere di Oltrarno, nella zona più a ovest che prende il nome dal Borgo omonimo, dove un tempo si trovavano le botteghe degli artigiani e dove il “vernacolo fiorentino” ha avuto maggior diffusione. Il Borgo di San Frediano ha origine grazie alla presenza dell'antica Chiesa di San Frediano, oggi non più esistente, che sorgeva all'angolo dell'attuale Piazza del Carmine.

La “Porta San Frediano” rientra nella sesta cerchia delle mura ed è stata edificata tra il 1332 e il 1334 con un progetto attribuito all’Architetto e Scultore Andrea d'Ugolino da Pontedera (detto Andrea Pisano, 1290 - 1349). La Porta ha ancora il grandioso e fascinoso portone originale, in legno con i bulloni, le cui chiavi sono ancora oggi visibili essendo conservate in una delle Sezioni del Museo di Palazzo Vecchio” denominata “Tracce di Firenze”. Bellissime anche le altre antiche vestigia ubicate sulle pareti esterne della Porta: gli anelli in ferro battuto per legare i cavalli e i supporti per le fiaccole in ferro battuto.

Uscendo da “Porta San Frediano” inizia Via Pisana una delle vie di comunicazione più importanti della Città di Firenze l’antichissima Strada Consolare che la collegava, e la collega, a Pisa e alla Costa.

Appena usciti da “Porta San Frediano” sulla destra di Via Pisana ai Civici 12/14R ha aperto Mercoledì 13 Marzo 2024 un nuovo e interessantissimo Locale: “Wanda Caffè” della Chef Enrica Della Martira.

Enrica Della Martira è Fiorentina (classe 1980) fin da piccola ha avuto una grande fortuna, un’amorevole e speciale insegnante: Nonna Wanda.

Nonna Wanda Calamai è nata tra le dolci e verdeggianti Colline Senesi, nel cuore medievale della Toscana, una terra dagli antichi sapori etruschi che grazie alle sue deliziose ricette ha tramandato a Enrica. Wanda una donna pacata e tranquilla, dall’indole dolce, sempre posata ed elegante ma che sapeva farsi rispettare. La sua casa era diventata un punto di ritrovo, un porto sicuro: non solo per le 5 Figlie, ma anche per tutti i calciatori della Fiorentina che ogni tanto si riunivano a casa del Presidente Ugolino Ugolini, Marito di Wanda e Nonno di Enrica, dove “si sentivano a casa”. Ragazzi giovani, lontani dai propri affetti, che in quella casa ritrovavano il calore e l’amore di una accoglientissima Famiglia.

Enrica ricorda con molta tenerezza e affetto i momenti passati insieme a Nonna Wanda, pomeriggi interi trascorsi a osservarla, ad ammirarla mentre con maestria preparava le sue tradizionali e deliziose ricette. Come ogni bambina attendeva con ansia le Feste, durante le quali la Nonna le regalava le sue ricette, i suoi segreti culinari battuti a macchina su “pergamena fiorentina”, un vero tesoro, il più prezioso fra i doni. Impressi nella mente e nel cuore di Enrica ci sono anche i numerosi viaggi a Londra e a Parigi a trovare le Zie e le vacanze in montagna con le ricche merende a base di fragrante pane, fresco burro e dolci marmellate.

A 18 anni Enrica si è trasferita a Milano per frequentare l’Università: con una cucina tutta sua ha iniziato a cucinare senza supervisione di Mamma e Nonna e casa sua è diventata da subito il punto di ritrovo per molti compagni di corso che abbandonati i “surgelati” potevano godersi dei manicaretti fatti in casa. Tornata a Firenze ha ripreso a frequentare i mercati dei contadini e a selezionare materie prime dai sapori genuini, ha iniziato così a sperimentare in modo più professionale la sua Cucina imparando a preparare anche il pane e la pasta oltre a coltivare un piccolo orto.

Enrica lavorava come Agente di Commercio ma la sua grande passione l’ha spinta a partecipare alla “Terza Edizione di Masterchef Italia” il Talent Show Culinario andato in onda in prima serata su “Sky Uno” dal 19 Dicembre 2013 al 6 Marzo 2014. “Masterchef Italia” è stato per Enrica un evento decisamente importante, infatti oltre a essere salita sul podio aggiudicandosi il terzo posto, grazie alla trasmissione ha conosciuto Lorenzo Galli Torrini che dopo due anni è diventato suo Marito. Dal loro matrimonio sono nati due bellissimi gemelli: Vieri e Giulio.

La straordinaria esperienza vissuta a “Masterchef Italia” ha definitivamente convinto Enrica Della Martira ad abbracciare definitivamente ed esclusivamente il Mondo della Cucina. Nel Luglio 2014 ha aperto il suo Blog La Versione di Enrica (idee e ricette genuine per chi ha un sano appetito) e ha iniziato a insegnare in una Scuola di Cucina. Nel 2015, dopo aver pubblicato il suo Libro Bruschetta o Scarpetta (Ricette di Pane e con il Pane, dall’Alto Adige alla Sicilia), Enrica ha avviato un’attività di Catering e ha lavorato come Food Consultant e Personal Chef. Enrica diventata un personaggio molto conosciuto e di successo è andata anche in televisione sul CanaleFood Network” con la trasmissione “Pane, Olio e Fantasia” in onda dall’Aprile 2019.

La passione di Enrica per la Cucina nasce dalla curiosità, dall’amore per le cose buone e naturali, da una grande dedizione unita alla forte volontà di provare e riprovare fino a raggiungere la versione perfetta di ogni ricetta, tutto questo con il supporto di tanti ricordi, soprattutto di quelli di Nonna Wanda, sono stati lo stimolo che hanno fatto nascere “Wanda Caffè”.

Wanda Caffèa Firenze è un progetto che nasce dall’impegno di Enrica Della Martira in Società con i fratelli Domitilla e Giulio Marchi, imprenditori nel settore vitivinicolo, Titolari della bella Azienda   Agricola Biologica e AgrituristicaLa Querceubicata sulle colline Fiorentine.

Il “Wanda Caffè” di Via Pisana è un accoglientissimo ed elegante Locale di 150 m², completamente ristrutturato, a cui gli Architetti Frauke Stenz e Tommaso Villa dello Studio Art of Building hanno dato, curando ogni minimo particolare, un’atmosfera speciale e rilassante. Diverse “corniciinquadrano belle fotografie, alcune della stessa Nonna Wanda, grandi specchi, una piccola biblioteca e le piante che creano un giardino verticale. La carta da parati, manifesto di natura e gioia, ha geometrie, immagini e ambientazioni che sono un richiamo al surrealismo di “magrittiana” ispirazione.

René Magritte (1898 - 1967), Artista e Pittore Belga, è stato uno dei più importanti esponenti del Surrealismo, ha sviluppato un concetto di arte basato sui paradossi, sull’accostamento di realtà il più possibile lontane l’una dall’altra, capovolgendo o rompendo le leggi dell’ordine naturale e sociale.

Al “Wanda Caffè” ci sono molti elementi di recupero e di antiquariato che ravvivano il locale: tavoli, sedute, panche, banconi tutti in legno “caldo”. Poi c’è la panca con la stoffa preferita, la voliera con dentro prelibatezze da gustare e il vecchio carrello con i dolci da assaggiare. I colori che dominano il “concept” del Locale sono il blu scuro, che rispecchia tranquillità e armonia e il rosa antico scelto come sfondo per dare luminosità grazie anche alle lampade pendenti e colorate che scendono dal soffitto a diverse altezze.

Il “Wanda Caffè” ha un orario che copre ogni necessità della Clientela. Il Locale è aperto dal mattino fino alla sera e offre una proposta ampia che spazia dalla colazione al pranzo, passando per il “vero tè inglese”, fino all'aperitivo e all'imperdibile brunch della domenica; il tutto con una chiara e precisa identità, quella di Enrica, della sua filosofia e della sua cucina.

Wanda Caffè” nel suo Menù propone piatti moderni, leggeri, ricchi di sapore, dai mille gusti che si sposano perfettamente pur mantenendo la loro autenticità. Piatti che sono il frutto di una sintesi armonica di sapori dei classici della cucina Toscana di Nonna Wanda e quelli ispirati dai viaggi della Chef in Europa e nel Mondo. Tutte le preparazioni sono fatte in casa e realizzate con ottimi ingredienti, scovando materie prime da artigiani impeccabili (come “mortadella Favola”, “carciofi di Stefania Calugi”, “tonno di Acquapazza Gourmet”, “burro al caviale di Cru Caviar”) e rispettando le stagionalità.

Wanda Caffè” è un sicuro punto di riferimento per gli amanti della buona cucina che vogliono sentirsi come a casa, senza mai perdere di vista la ricercatezza e un'accoglienza attenta e puntuale ma mai invadente: un Locale piacevolmente conviviale che invoglia a stare insieme.

Mentre Enrica è la “regina della Cucina” in Sala c’è Kareem Bennett un bravo professionista, un grande Bartender, molto conosciuto grazie alle esperienze lavorative fatte negli anni in alcuni dei locali più noti di Firenze. Kareem oltre ad accogliere i clienti e ad assicurarsi che abbiano un’esperienza confortevole, cura anche il “cocktail bar” che offre, oltre ai classici drink preparati con amore, una selezione di “signature cocktail”, serviti con deliziosi spuntini, in cui aromi e sapori si intrecciano in modo armonioso.  

Al nuovo Wanda Caffèdi Firenze potrete comodamente godervi le golosità preparate con grande passione dalla bravissima Chef Enrica Della Martira e moltissimo altro.

https://www.wandacaffe.com/

https://www.youtube.com/watch?v=3VvR-XdX9qg


Wanda Caffè a Firenze: Una Vista del Bancone (Foto O. Magris) 

Wanda Caffè a Firenze: Assolutamente Accogliente (Foto O. Magris) 

"Un Menù Ricco di Golosità"... (Foto Olivia Magris)

"Ricette per gli Amanti della Buona Cucina"... (Foto Olivia Magris)

 "L'Ora del Tè"... (Foto Olivia Magris)

"Deliziosi Cocktail"... (Foto Olivia Magris)

La Chef Enrica Della Martira (Foto Olivia Magris)

martedì 2 aprile 2024

“DONNE FITTIPALDI”: MAGNIFICA E SUPER FASCINOSA LA NUOVA VIGNA APPENA NATA NELLA CITTÀ DI FIRENZE.



Firenze oltre a essere il Capoluogo di quella fantastica Regione denominata Toscana, è anche uno straordinario concentramento storico/culturale a cielo aperto che tutto il Mondo ammira. Impossibile elencare tutte le meraviglie che si possono trovare a Firenze ma per quello che vi voglio raccontare cito uno dei Luoghi più incantevoli della Città: “Piazzale Michelangelo”.

Piazzale Michelangelo”, il più suggestivo punto di osservazione del bellissimo panorama della Città di Firenze. Il Piazzale, realizzato dal 1869 su disegno dell'Architetto Fiorentino Giuseppe Poggi (1811 - 1901), è adagiato a 104 metri sul livello del mare su una dolce collina appena a sud del Centro Storico Cittadino, si raggiunge in auto percorrendo il verdeggiante Viale Michelangelo o a piedi salendo le scalinate monumentali dette “Rampe del Poggi” che partono da Piazza Poggi nel Quartiere di San Niccolò.

Proprio a pochi passi da Piazzale Michelangelo scendendo verso il Centro per l’omonimo Viale alberato al Civico 74 c’è una magnifica Villa, dotata di un meraviglioso giardino con vista mozzafiato su Firenze. La Villa era del Commendatore e Cavaliere del Lavoro Mario Fittipaldi Menarini oggi è della Figlia la straordinaria Maria Fittipaldi Menarini.

Maria Fittipaldi Menarini e le sue quattro bellissime figlie, Valentina, Carlotta, Giulia e Serena sono, tra tante altre cose, le Titolari dell’Azienda Vitivinicola Donne Fittipaldi.

La Storia dell’Azienda Donne Fittipaldi ha inizio nel 2004, quando la Famiglia Fittipaldi Menarini decise di acquistare dei Terreni sulla Costa Toscana in Provincia di Livorno nel Comune di Castagneto Carducci, più precisamente nella Frazione di Bolgheri.

Bolgheri, adagiata al centro della Maremma Livornese e sulle ultime propaggini delle Colline Metallifere, è un caratteristico e antichissimo Borgo edificato su una modesta altura attorno al Castello Medievale; si raggiunge percorrendo un famoso, suggestivo, lungo e diritto Viale dei Cipressi. La fama dei Vini prodotti a Bolgheri è da anni ormai consolidata nel Mondo ma non è il motivo principale della scelta di questo Territorio da parte della Famiglia Fittipaldi Menarini per impiantare vigne e olivi. “Bolgheri è soprattutto uno stato d’animo, un modo di vivere”, si legge così nella presentazione del Consorzio per la Tutela dei Vini DOC Bolgheri e DOC Bolgheri Sassicaia e Maria Fittipaldi Menarini con le sue quattro Figlie se ne sono rese immediatamente conto fin dalla loro prima visita e sono restate affascinate dal luogo, dal clima, dall’atmosfera, dalla luce del mare che si riflette sulle vigne, dai panorami struggenti, dai profumi, dai borghi medievali e dalla gentilezza degli abitanti.

L’AziendaDonne Fittipadi” ha Sede nella “Tenuta la Pineta” sulla Via Bolgherese e si estende su 46 Ettari nel cuore della “Denominazione Bolgheri”. Circa 10 Ettari sono di Vigne, ma ci sono già progetti di ulteriore espansione, poi c’è l’Oliveta con oltre 1.200 piante da cui viene prodotto il loro ottimo Olio Extra Vergine di Oliva. Nella Tenuta si producono, con basse rese per pianta e selezione maniacale delle uve, Vini di assoluta levatura con quei “vitigni bordolesi” che hanno dimostrato di offrire risultati qualitativi altissimi nei terreni Bolgheresi.

Ma torniamo nella stupenda Villa di Viale Michelangelo a Firenze dove Maria Fittipaldi Menarini insieme alle figlie, con il supporto del mitico Gianni Mercatali, maestro eccelso di comunicazione, dell’Enologo  Emiliano Falsini e del Tecnico Agronomo Stefano Bartolomei, hanno voluto far nascere una prestigiosa “Vigna di Città” (Vigna Michelangelo), il primo progetto di Vigneto Urbano a Firenze, mettendo a dimora in questo mese di Marzo 2024 settecento selezionatissime barbatelle di vitigni classici Toscani: 300 viti di Sangiovese, 100 di Foglia Tonda, 150 di Canaiolo, 100 di Pugnitello e 50 di Colorino del Valdarno.

Dall’analisi del terreno della nuova Vigna è risultato che è del tutto equiparabile alle migliori zone delChianti Classico”. Le barbatelle cresceranno con il metodo ad alberello in un vigneto realizzato ad anfiteatro che andrà poi a costituire un accogliente e panoramico “giardino”. La prima vendemmia ci sarà nel 2027, si riempirà una botte che verrà vinificata nel 2028, ma le 700 bottiglie che si otterranno non saranno messe in commercio, bensì vendute tramite aste internazionali e il  ricavato verrà destinato a finalità benefiche di sostegno sociale.

Da sottolineare il fatto che numerose barbatelle sono stata specificatamente denominate con i nomi di alcuni dei Giornalisti più noti e rappresentativi del mondo del Vino Italiano e Internazionale. Anche il sottoscritto ha avuto il grande onore di averne una con il mio nome.

Questa nuova iniziativa è un impegno estremamente intelligente e importante per le Donne Fittipaldi volta al recupero dell’antica viticoltura cittadina da sempre presente nella Città di Firenze, straordinaria culla del Rinascimento, dove il vino ha sempre rappresentato nel corso della storia un importante segno distintivo.

Un’operazione decisamente prestigiosa sotto tutti i punti di vista la “Nuova Vigna Urbana” di Donne Fittipaldi a Firenze che si aggiunge a quelle di altre Città Italiane come Milano, Torino, Venezia, Siena, Catania e Palermo, o estere come Parigi, Lione, Avignone, Barcellona, Salonicco e New York, tutte riunite nel circuito della Urban Vineyards Association (U.V.A.). 

La “Urban Vineyards Association” è nata con l’intento di tutelare il patrimonio rurale, storico e paesaggistico rappresentato dalle vigne urbane e di valorizzarlo sotto il profilo culturale e turistico, rendendolo produttivo per la collettività e per il futuro nel rispetto dell’ambiente, attraverso politiche vitivinicole e sociali di integrazione e sostenibilità. Le Vigne non sono solo un dolce paesaggio collinare ma possono essere anche città: il verde inaspettato che ti sorprende nella giungla di cemento, un verde con un forte legame con la tradizione e la terra, un verde che trasforma i confini della città in colorati orizzonti nella città stessa. Queste sono le “vigne urbane” coltivazioni uniche all’interno di un’area metropolitana.

LaNuova Vigna Urbana di Firenzedi Maria Fittipaldi Menarini e delle figlie Valentina, Carlotta, Giulia e Serena, rispecchia esattamente loro essendo magnifica e super fascinosa.

https://donnefittipaldi.net/

https://www.youtube.com/watch?v=-ImRRM_J3_w


"Azienda Vitivinicola Donne Fittipaldi": Grandi Vini

 Donne Fittipaldi: Semplicemente Magnifiche (Foto G. Cabras)

 "Donne Fittipaldi": La Prima Vigna Urbana a Firenze (Foto DF)
 
 Io, "la mia barbatella" e le Splendide Donne Fittipaldi (Foto Cabras)